L'accompagnamento empatico degli animali

L'ACCOMPAGNAMENTO EMPATICO DEGLI ANIMALI

La relazione che instauriamo con un compagno animale arricchisce in modo straordinario la nostra vita e la conoscenza che abbiamo di noi stessi. Il giungere della fine della sua esistenza ci porta a farci molte domande e a vivere dolorosamente la sua perdita.

Come fare per affrontare questo lutto?

Come accompagnare il nostro amico in modo saggio e sensibile?

Nella nostra società antropocentrica, l'unica soluzione proposta è semplicemente l'eutanasia dell'animale nel tentativo di ridurne il tempo di sofferenza, cosa inaccettabile se rivolta a un essere umano. Ma si possono cercare altre vie per permettergli di lasciare questa esistenza in modo meno doloroso possibile, circondato dall'amore del suo amico umano e dell’intera famiglia che lo ha accolto.


Ventiquattro milioni di italiani condividono la loro vita con un compagno animale: un rapporto affettivo stretto e arricchente. Ma che accade quando la vita di un amico animale volge al termine?

Esistono le cure palliative per gli animali?

L'eutanasia animale è sempre davvero l'unica soluzione per evitare che soffrano?

A volte, quando ci lasciano, in quella perdita risuonano altre perdite: come affrontare un dolore che gli altri sembrano non capire?


"Quasi tutte le relazioni con un compagno animale iniziano in seguito ad eventi che segnano un qualche cambiamento esistenziale: separazioni, divorzi, lutti, rotture relazionali con i figli, i genitori o il coniuge.


Da quel momento in poi, che si sia stanchi o nervosi, tristi, depressi, felici o spensierati, il nostro nuovo amico ci verrà sempre incontro scodinzolando o facendo le fusa e la gioia dell'incontro prevarrà sempre, oltre ogni giudizio: è amore incondizionato. Ci potremo permettere di essere come siamo senza sentirci in dovere di indossare una maschera; una relazione rara, questa… Con il resto del mondo, amici, parenti, colleghi di lavoro o conoscenti, la spontaneità è costretta a fare i conti con precise regole sociali, gerarchiche e culturali. Ma con l'animale no!


Più saremo stati presenti nel seguire con amore le piccole grandi sfide che l'animale ci chiede di vivere e più saremo in grado di affrontare la trasformazione della sofferenza che il lutto comporta; più saremo stati compassionevoli con lui e più saremo compassionevoli con noi stessi, permettendo a questo dolore di uscire attraverso la tristezza e le lacrime, segno oggettivo che la nostra relazione è stata emozionalmente viva.


Inconsapevolmente gli animali ci guidano a ricucire le relazioni, a prendere decisioni, a scoprire parti di noi che stavano nascoste, ma l'esito di tale guida dipende dal nostro stato di ricettività empatica. A volte siamo più aperti, a volte meno e la funzione di guida dovrà protrarsi nel tempo (…)"


Tratto da "Tenersi per zampa fino alla fine. Accompagnamento empatico e cure palliative per gli animali alla fine della vita" di Cattinelli Stefano e Muggia Daniela , Edizioni Amrita 2015.

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